La depressione è uno dei disturbi più comuni nella società. Di sicuro ne abbiamo sentito parlare molto , ma nella popolazione adulta, e molto poco nei bambini e negli adolescenti. A questo proposito, vorrei porvi due domande prima di iniziare a parlare dell’argomento.
Hai mai sentito parlare di depressione nei bambini e negli adolescenti?
Sapevi che alcuni bambini che soffrono di depressione possono manifestare iperattività e irritabilità invece che tristezza?
Purtroppo la depressione nei bambini e negli adolescenti non è un mito, ma un fenomeno reale in continuo aumento nella società odierna. Per questo motivo ho voluto parlarne in questo breve articolo.
Sfatiamo il mito della depressione infantile
Molti miti esistono sulla depressione nell’infanzia, alcuni di questi sono (Upbility, 2023):
- I bambini non si deprimono.
- La depressione è cosa di adulti.
- La depressione è una malattia poco frequente nel periodo dell’infanzia.
- La depressione nei bambini è solo una fase dello sviluppo.
- La depressione è un segnale di debolezza caratteriale o mancanza di forza di volontà.
Questi e molti altri miti si aggirano intorno a una depressione infantile. Quindi, rispondendo alle domande iniziali, i bambini e gli adolescenti si deprimono.
Come si manifesta la depressione nell’infanzia?
La depressione è un disturbo molto conosciuto, ma poco trattato, nonostante la sua prevalenza nella popolazione. Tendiamo a credere erroneamente che la depressione sia un disturbo che colpisce solo gli adulti, così come i disturbi d’ansia e altri ancora, ma niente di più falso.
Anche i bambini si deprimono e questo lo evidenziano alcune ricerche. Secondo Del Barrio e Carrasco (2013), la depressione infantile è generalmente considerata come un cambiamento persistente nel comportamento, che porta a una diminuzione del piacere delle attività quotidiane. Ovvero, i bambini si deprimono in modo diverso rispetto agli adulti. In generale, la depressione infantile sembra essere il risultato di interazioni complesse tra una vulnerabilità biologica e le influenze dell’ambiente.
Le cause della depressione in età infantile e adolescenziale
La depressione infantile è il risultato dell’interazione di diversi fattori biologici e ambientali. Non esiste una causa unica chiaramente definita; sono state descritte molteplici cause, raggruppate in fattori genetici, fattori ambientali, eventi della vita e caratteristiche specifiche del bambino.
I fattori genetici sono i più ampiamente studiati, anche se non sono state stabilite in modo definitivo le associazioni con geni specifici o gruppi di geni. È stato osservato che i bambini i cui genitori soffrono di depressione hanno tre volte più probabilità di sviluppare la stessa patologia. Inoltre, dal 20% al 50% dei giovani che presentano un disturbo depressivo, ha una storia familiare di depressione o di altri disturbi mentali. È più comune che un genitore, da giovane, abbia sofferto allo stesso modo di depressione.
Per quanto riguarda i fattori ambientali associati alla depressione nei bambini e negli adolescenti, essi includono abusi sessuali, abbandono, divorzio, perdita emotiva e disastri naturali. Anche eventi difficili della vita come un lutto importante per la morte di una persona cara, una malattia cronica, fattori socioeconomici, l’appartenenza a un gruppo emarginato, il bullismo o qualsiasi altro evento che un bambino o un adolescente identifica come traumatico nella propria vita.
È stato ipotizzato che gli individui con una predisposizione genetica siano più sensibili agli eventi negativi della vita rispetto a quelli con un rischio genetico più basso (Tochoy & Chaskel, 2020).
Un importante fattore di rischio che deve essere considerato è la presenza di malattie croniche. Tra le caratteristiche del bambino che devono essere monitorate rientrano alti livelli di ansia, bassa autostima, distorsioni cognitive, scarso rendimento scolastico e mancanza di abilità sociali, tutti fattori che possono contribuire allo sviluppo della depressione.
Prevalenza
La depressione è una delle principali cause di morbilità e mortalità nella prima infanzia, con una prevalenza del 2-5%, del 4-8% durante l’adolescenza e del 25% nella tarda adolescenza. La depressione colpisce in egual misura maschi e femmine, ma durante l’adolescenza l’incidenza nelle ragazze scende a circa 2:1. I disturbi dell’umore restano il principale fattore predittivo del suicidio tra gli adolescenti e quanto prima si manifesta la depressione, tanto maggiore è il rischio di suicidio e di tentativi di suicidio, il che rappresenta un vero problema per la società in generale (Tochoy & Chaskel, 2020).
Dopo queste affermazioni, possiamo rispondere alle domande iniziale, che la depressione non è solo una cosa di adulti.
Vediamo insieme quali possono essere alcuni dei sintomi e segni di questo disturbo nell’infanzia e l’adolescenza.
Segni e sintomi di depressione durante l’infanzia e l’adolescenza
La depressione si manifesta come una profonda sensazione di tristezza (o, nei bambini e adolescenti, irritabilità) e/o una marcata perdita di interesse per le attività quotidiane. Nella depressione maggiore, tali sintomi persistono per almeno due settimane, interferendo significativamente con la capacità di funzionare o generando un forte disagio emotivo. Sebbene questi sintomi possano essere scatenati da una recente perdita o da un evento traumatico, essi rappresentano una risposta sproporzionata che perdura oltre un periodo considerato appropriato (Elia et al. 2023)
La depressione nei bambini e negli adolescenti è spesso trascurata e non trattata adeguatamente. Come esposto nel precedente paragrafo, inizialmente, i giovani mostrano più frequentemente difficoltà comportamentali o fisiche, che possono mascherare i sintomi depressivi comuni negli adulti (ibidem).
I segnali che potrebbero indicare una possibile depressione, e che dovrebbero essere monitorati con attenzione, includono:
Bambini in età prescolare (3-6 anni)
Il sintomo più comune riscontrato a questa età è l’ansia. Nei bambini piccoli, essa può manifestarsi attraverso fobie, difficoltà scolastiche o disturbi legati all’eliminazione come encopresi ed enuresi. Si osservano spesso espressioni tristi, indifferenti o prive di vivacità, una riduzione della socializzazione e scarso interesse nel giocare con gli altri. Parlano poco, faticano a relazionarsi, e si nota una diminuzione dell’appetito senza cause evidenti. Sono frequenti fenomeni di somatizzazione, come mal di testa o dolori addominali, accompagnati da irritabilità, lamentele e frequenti capricci. In alcuni casi, si possono rilevare ritardi nella crescita ponderale rispetto all’età cronologica, difficoltà nello sviluppo psicomotorio o problematiche nell’ambito emotivo.
Bambini in età scolare (dai 7 anni alla pubertà)
A questa età si possono manifestare diversi segnali di disagio, tra cui sensazione di tristezza e irritabilità, apatia, aggressività, letargia o, al contrario, iperattività. Si possono riscontrare, frequenti stati di noia, senso di colpa e, in alcuni casi, pensieri ricorrenti legati alla morte e/o suicidio. Isolamento sociale, sensazione di essere rifiutati e non amati. Altri comportamenti osservabili includono abbandono di oggetti importanti, difficoltà di concentrazione, calo delle prestazioni scolastiche, fobia scolastica, problemi di condotta nell’ambito scolastico, disturbi del sonno, variazioni nell’appetito (aumento o diminuzione) e sintomi somatici ecc. (Tochoy & Chaskel, 2020).
Negli adolescenti
I sintomi riscontrati durante questa fase della vita sono spesso simili a quelli del periodo puberale, ma con comportamenti auto-distruttivi più pronunciati. Si nota una tendenza marcata al negativismo e all’antisocialità, accompagnata da un’esposizione significativa all’abuso di alcol e sostanze. Inoltre, emergono gravi segnali come irritabilità accentuata, aggressività, sensazione di non essere accettati, isolamento sociale, trascuratezza nella cura di sé stessi, ipersensibilità, difficoltà nelle interazioni sociali, perdita di interesse (anedonia) e tendenza all’auto-rimprovero.
L’immagine di sé risulta compromessa, con un evidente calo dell’autostima. In alcuni casi, l’adolescente potrebbe sviluppare pensieri legati al suicidio o all’autolesionismo. Questi comportamenti includono ad esempio tagli superficiali agli arti o all’addome, urti contro superfici dure, bruciature e stuzzicamento della pelle, graffi e simili (Tochoy & Chaskel, 2020).
È importante segnalare che nel periodo della pandemia di COVID-19, i sintomi depressivi tra i giovani, in particolare nella fase della tarda adolescenza, sono raddoppiati (Elia et al. 2023).
Come trattare la depressione nei bambini e negli adolescenti?
Secondo Elia e colleghi (2023), il trattamento dei disturbi depressivi nei bambini e negli adolescenti varia in base alla gravità dei sintomi. È essenziale che qualsiasi bambino che manifesta pensieri suicidari sia monitorato con grande attenzione da un professionista della salute mentale qualificato.
- Per gli adolescenti, il metodo più efficace risulta spesso essere una combinazione di psicoterapia e farmaci antidepressivi, piuttosto che l’uso di uno solo di questi approcci.
- Nei bambini più piccoli, invece, il percorso terapeutico è meno definito; si tende a iniziare con la psicoterapia e si valutano i farmaci solo se strettamente necessario.
Diverse forme di psicoterapia, come quella individuale, di gruppo o familiare, possono rivelarsi utili nel trattamento.
Conclusioni
L’argomento trattato, di certo, ha bisogno di essere approfondito e va segnalato che, essendo una condizione di natura psicologica, i disturbi depressivi non si manifestano allo stesso modo in tutte le bambine e i bambini e negli adolescenti. Questo rende il riconoscimento più difficile, anche perché spesso i segnali della depressione sono confusi con i normali cambiamenti emotivi tipici della crescita. Tuttavia, ci sono sintomi generali esposti in altre parti del testo che possono rappresentare dei campanelli d’allarme. È quindi fondamentale prestare attenzione ai segnali e rivolgersi a professionisti qualificati, capaci di accogliere e affrontare la sofferenza del bambino e della sua famiglia.
La depressione infantile è un disturbo emotivo che può affettare in modo significativo lo sviluppo cognitivo, emotivo, sociale e scolastico dei bambini e delle bambine e/o degli adolescenti.
Ti lascio il link della tragica storia di Hannah Modra https://www.youtube.com/watch?v=-f6XEuNrXuE&list=PLkxl5A1XNWig3LbWBgSsZoM-BTwUNFHaA&index=4