Se trovi a chiederti perché, nonostante i tuoi sforzi, continui a commettere gli stessi errori, a pensare e sentire sempre le stesse emozioni disturbanti, sappi che non sei solo. La risposta sta nel nostro cervello! Più percorriamo una determinata strada e più il percorso diventa automatico e a basso sforzo. Allo stesso modo, più pensiamo le stesse cose e più quei circuiti neurali si rinforzano, limitando la nostra capacità di pensarla diversamente. La sensazione di essere intrappolato in un ciclo di pensieri e comportamenti ripetitivi può sembrare insormontabile, ma la buona notizia è che il nostro cervello ha una straordinaria capacità di cambiare e guarire: si chiama “neuroplasticità”!
Cos’è la neuroplasticità?
La neuroplasticità è la capacità del cervello di guarire, andando a modificare le proprie connessioni e strutture in risposta alle esperienze, alle emozioni e ai pensieri che viviamo nel corso della vita. Per molto tempo si pensava che il cervello fosse abbastanza statico dopo l’età dell’adolescenza, ma ormai sappiamo che anche da adulti possiamo modificare i nostri circuiti neurali. Questo significa che, con il giusto impegno e le strategie adeguate, possiamo riscrivere parti di noi stessi e migliorare il nostro benessere psicologico.
Come le esperienze del passato e l’ansia anticipatoria modellano il cervello
Le esperienze che viviamo, specialmente quelle dolorose o traumatiche, lasciano una traccia profonda nel nostro cervello. Questi ricordi, spesso inconsci, alimentano le nostre emozioni disturbanti nel presente e ci portano a ripetere schemi di pensiero e comportamento che sembrano automatici, come il rimuginio, l’ansia o la paura di fallire.
Un esempio comune è l’ansia anticipatoria, quella sensazione di paura o preoccupazione che ci assale prima di affrontare una situazione difficile. Questa risposta, radicata in esperienze passate, viene attivata anche quando non c’è un reale pericolo nel presente, creando così un circolo vizioso di stress e tensione. La buona notizia è che questa risposta è altamente plastica: il cervello può imparare a rispondere in modo diverso, grazie anche alla psicoterapia.
La psicoterapia come strumento di cambiamento
La psicoterapia, in particolare approcci come la terapia cognitivo-comportamentale, sfrutta la neuroplasticità per aiutarti a riscrivere i circuiti neurali che ti tengono intrappolato nei tuoi schemi ripetitivi. Attraverso il lavoro terapeutico, puoi imparare a riconoscere i tuoi pensieri automatici, a mettere in discussione le tue emozioni disturbanti e a sviluppare nuove modalità di reazione.
Per esempio, se ti accorgi di avere pensieri depressivi o ansiosi ricorrenti, la terapia ti aiuta a smontare questi schemi e a sostituirli con altri più funzionali. Nel tempo, questo processo porta a una reale modifica delle connessioni cerebrali, creando nuove vie neurali più adattive. È come riscrivere il copione della tua vita, un episodio alla volta.
Come funziona il cambiamento cerebrale
Il cervello non si modifica da un giorno all’altro, ma con costanza e impegno i cambiamenti possono essere concreti. La ripetizione di pensieri e comportamenti positivi rinforza le nuove connessioni, mentre quelle disfunzionali si indeboliscono. Questo processo si chiama “potenziamento a lungo termine” ed è alla base di molte tecniche terapeutiche e di auto-aiuto.
Uno strumento e un approccio alla vita molto utile è la pratica della mindfulness (meditazione di consapevolezza), che aiuta a osservare i propri pensieri senza giudizio e a creare uno spazio tra stimolo e reazione. Questa distanza permette di scegliere come rispondere, modificando il circuito automatico dell’ansia o della rabbia.
Come guarire il nostro cervello attraverso la neuroplasticità
Se ci sentiamo intrappolati in un loop di emozioni e pensieri che sembrano più forti di noi, non gettiamo la spugna, ricordiamoci che il cervello può cambiare. La neuroplasticità ci dà la possibilità di riscrivere il vissuto emotivo della nostra storia, di modificare le connessioni cerebrali che sono fonte di sofferenza e di crearne di nuove più sane e adattive.
Con il supporto della psicoterapia, che sia individuale o di gruppo, possiamo imparare a gestire la paura, l’ansia anticipatoria e tutti gli evitamenti ad esse correlati, a disattivare le esperienze traumatiche del passato e a costruire una vita più piena e consapevole. La chiave sta nel credere che il cambiamento è possibile e parte da noi, nei piccoli passi che possiamo fare ogni giorno.
In conclusione
La neuroplasticità ci insegna che il nostro cervello non è uno strumento rigido, ma un organismo dinamico capace di trasformarsi. Anche quando ci sembra di essere rimasti bloccati nei nostri schemi e timorosi che quel malessere che proviamo sia eterno, ricordiamoci che possiamo attivare dei processi di cambiamento profondi e duraturi. La strada verso il benessere personale passa anche dalla consapevolezza di tutti gli strumenti che abbiamo a nostra disposizione per guarire, tra cui questa straordinaria capacità del nostro cervello di reinventarsi.
Se desideri approfondire come la terapia può aiutarti a riscrivere la tua storia e a liberarti dai circuiti disfunzionali che condizionano il tuo presente, rivolgiti a uno psicoterapeuta qualificato. Ricorda: il cambiamento è possibile, e il primo passo può essere proprio qui e ora.
Se vuoi approfondire perchè è così difficile cambiare una cattiva abitudine, leggi qui: https://www.saraappoloni.it/articoli/cattiva-abitudine.html ; se vuoi approfondire come è possibile creare una nuova abitudine, leggi qui: https://www.centroterapiacognitivak23.com/come-creare-una-nuova-abitudine-in-9-passi/